Partiamo alla volta del sud dell’Islanda, una delle parti più belle (ma anche la più turistica) dell’isola.
Seljalandsfoss e Gljúfurárfoss
Da Afternoon Cottages imbocchiamo la Ring Road, lungo la quale incontriamo due bellissime cascate: Seljalandsfoss e Gljúfurárfoss.
Seljalandsfoss è molto famosa in quanto presenta una passerella che la circonda e che passa dietro la cascata. Il sentiero è sempre molto umido, per la presenza degli schizzi d’acqua; per cui copritevi con una mantella o un k-way e indossate delle scarpe impermeabili e con una suola non troppo liscia (così non scivolerete).
Attenzione: in inverno, la passerella di Seljalandsfoss potrebbe essere parzialmente o completamente chiusa se ghiacciata o ritenuta pericolosa per i turisti.
Gljúfurárfoss si trova a pochi metri di distanza da Seljalandsfoss. Questa cascata resta nascosta all’interno di una parete rocciosa e, non essendo in bella vista, tanti turisti ne ignorano l’esistenza e non vanno a vederla. Per arrivarci, dovete seguire il sentiero fino al ruscello; una volta lì, dovrete risalire il corso d’acqua fin dentro alla grotta, dove la cascata cade da un buco nella roccia.
Anche in questo caso vi consiglio di indossare scarponcini idrorepellenti e mantella, in quanto dovrete camminare nel ruscello per arrivare praticamente sotto la cascata.



Seljavallalaug
In Islanda sono presenti numerose pozze di acqua calda dove immergersi. Le più famose, come la Blue Lagoon, sono a pagamento e hanno anche un costo importante. Noi abbiamo deciso di cercare hot pot naturali e gratuite per il nostro viaggio.
Una di queste è Seljavallalaug, situata tra Seljalandsfoss e Skogafoss. Abbiamo lasciato la macchina al parcheggio e, dopo un tratto a piedi di circa 10 minuti, siamo arrivati alla piscina di acqua calda, immersa nel verde delle montagne islandesi. Vicino alla piscina sono presenti degli spogliatoi molto spartani che abbiamo utilizzato solo per cambiarci, dato che non è presente la doccia.
Ci vuole un po’ di coraggio per spogliarsi. Il giorno in cui siamo andati noi era piuttosto ventoso e freddino; l’acqua della piscina non era super calda (doveva essere a 40°) e il fondo della vasca era ricoperto da un sottile strato di melma. Nonostante tutto, però, la tappa a questa pozza d’acqua naturale ne vale sicuramente la pena; infatti, il contesto in cui è inserita questa piscina è spettacolare e lascia davvero senza fiato!


Skogafoss
A circa 30 minuti di distanza da Seljalandsfoss si trova Skogafoss. Questa è una delle cascate più famose e belle del sud dell’Islanda. Alta circa 60 metri, questa cascata è situata vicino al villaggio Skogar ed è possibile ammirarla già dalla strada. La cascata è immersa in una prateria verde che crea contrasto con le rocce nere, fondo del corso d’acqua.
La leggenda narra che, dietro il muro d’acqua di Skogafoss, sia nascosto un tesoro costituito da monete d’oro, messo lì dal primo vichingo che si stabilì in questa zona. Sembrerebbe che nei giorni di sole, in cui i raggi colpiscono l’acqua, qualcuno sia riuscito a vedere il riflesso e il luccichio delle monete.
Skogafoss può essere ammirata in due diversi modi:
– Dal basso: seguendo il corso d’acqua, si arriva in una piana sassosa vicino alla cascata. Qui, il vapore generato dalla caduta dell’acqua crea, nei giorni di sole, meravigliosi arcobaleni.
CONSIGLIO: se volete avvicinarvi alla cascata indossate un k-way o una mantella… ci si bagna!
– Dall’alto: lateralmente alla cascata è presente una scalinata di circa 500 gradini che porta ad una passerella metallica, dove è possibile ammirare Skogafoss e il paesaggio circostante dall’alto.
La zona limitrofa a Skogafoss è dotata di un grande parcheggio gratuito, bagni e panchine con tavoli, dove godesi un bel pranzetto con vista.


Wrecked DC-3 Plane – spiaggia di Solheimasandur
Nel sud dell’Islanda, nei pressi della cittadina di Vik, è presente un aereo abbandonato. Nel 1973, un aereo dell’aeronautica militare statunitense stava rientrando a Keflavik, quando i motori del velivolo andarono in avaria. Il pilota decise di fare un atterraggio di emergenza proprio sulla spiaggia di Solheimasandur, che riuscì perfettamente; infatti, nessuno dei 5 passeggeri dell’aereo venne ferito nell’incidente.
Oggi, di quell’aereo ne è rimasta solo la carcassa; nonostante ciò, questo “relitto” è diventato molto famoso tra i turisti. Per raggiungerlo bisogna percorrere a piedi una strada sabbiosa lunga 4km, per un totale di circa un’ora di camminata sia all’andata che al ritorno. Solo negli ultimi anni, con l’incremento del turismo di massa, si è deciso di mettere a disposizione dei bus a pagamento che possano portare velocemente i turisti all’aereo. I bus sono prenotabili sul posto oppure online e partono ogni 30 minuti, a partire dalle 10 del mattino. A mio parere, questi mezzi sono molto fastidiosi per chi decide di arrivare al velivolo a piedi: essendo la strada sterrata e sabbiosa, quando i bus passano a tutta velocità alzano un gran quantitativo di polvere.
Noi siamo arrivati all’aereo a piedi. Non sappiamo dirvi se ne vale davvero la pena; la strada è davvero molto lunga e il velivolo è sempre affollato di turisti che cercano la foto perfetta. Forse è un po’ troppo mainstream per i nostri gusti ma, essendo la prima volta per Matteo in Islanda, ho deciso di fargli vedere tutte le attrazioni principali.
CONSIGLIO: armatevi di pazienza; la strada è lunga e senza punti di riferimento. L’aereo si trova infossato in fondo ad una duna di sabbia e non lo vedrete fino agli ultimi minuti…. vi sembrerà di star camminando da una vita.

Reynisfjara – la spiaggia nera
Sempre seguendo la Ring Road, si arriva a Reynisfjara, la famosa spiaggia nera del sud dell’Islanda. Questa spiaggia, che deve il suo nome alla colorazione nera della sabbia di origine vulcanica, è nota per i suoi faraglioni che svettano dal mare e per la parete di colonne di basalto che la circonda (qui hanno girato anche “Il trono di spade“). Secondo una leggenda, i faraglioni dovevano essere dei troll che, intenti a rubare una nave, sarebbero stati sopresi dalla luce del sole all’alba e sarebbero stati trasformati in pietra.
Lungo le scogliere che si affacciano sulla spiaggia e sul Dyrhólaey, un arco roccioso che si getta nel mare, d’estate si possono vedere i puffin, le simpatiche pulcinelle di mare. Questi uccelli, simbolo dell’Islanda, nidificano proprio in queste zone e si possono avvistare da maggio fino ad agosto circa.
CONSIGLIO: Come potrete vedere quando andrete a Reynisfjara, ci sono numerosi cartelli di pericolo. La spiaggia, per quanto turistica, è anche molto pericolosa e, spesso, si sente parlare di incidenti mortali proprio qui. Le onde, infatti, possono diventare forti improvvisamente e possono trascinarvi nel mare che diventa subito profondo e pieno di correnti.


Dopo aver fatto scorta di viveri a Vik, abbiamo raggiunto il nostro alloggio per la notte: Lækjaborgir Guesthouse. Questo cottage ve lo consigliamo molto. Si trova lungo la ring road, ma poco lontano dalla strada, così da garantirvi il buio ideale per vedere le stelle e l’aurora boreale. E’ dotato di ogni confort ed è molto pulito.
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