La valle sacra degli Inca: verso Machu Picchu

Saline di Maras

La valle sacra degli Inca è uno dei percorsi più famosi e più belli del Perù; oltre ad alcune rovine, lungo questo percorso si possono vedere anche bellezze naturali, come per esempio le saline di Maras e Moray, un insieme di terrazzamenti molto particolare.

Noi ci siamo avventurati lungo la valle sacra attraverso un taxi privato, che ci aspettava ad ogni tappa. Servizi del genere sono comunemente offerti dai tassisti per cifre che variano tra i 30 e i 50 euro.
Il biglietto per accedere alle attrazioni è sempre il Boleto Turistico (prezzo 130 S).

La nostra escursione è partita con l’esplorazione di Chinchero. In questa città è possibile vedere una chiesa coloniale e i tipici terrazzamenti Inca; inoltre, la piccola cittadina è famosa per il suo piccolo mercato artigianale, dove è possibile provare una forma di pagamento antica: il baratto.
Ci sono percorsi che attraversano la zona circostante alla città e che vi portano in posti senza turisti e dove è possibile assaporare la vita rurale; fate però attenzione al tempo, soprattutto se avete un solo giorno per visitare tutta la valle sacra.

Dopo Chinchero, l’autista ci ha portati fino a Moray. Questo insieme di terrazzamenti è molto particolare: ogni terrazza ha un proprio microclima e gli Inca sfruttavano questa condizione per capire dove una piantagione cresceva meglio.
Moray resta all’interno di una vallata alla quale si può accedere a piedi; si può camminare intorno al terrazzamento, ma non si può assolutamente entrare al suo interno.
Un consiglio è quello di vestirvi a strati: quando siamo andati noi, c’era il sole e faceva caldo, ma qui tira molto vento, soprattutto nella zona dove ci sono i parcheggi.

Dopo Moray siamo andati in uno dei luoghi più belli (a nostro parere) del Perù: le saline di Maras.
Queste saline sono famore per la lavorazione del sale; fino a poco tempo fa, i turisti potevano entrarvi, per poter vedere come si svolge il lavoro della raccolta e della conservazione del sale.

Da poco, per via di alcuni turisti poco educati, le saline sono state chiuse al pubblico perchè il sale era contaminato da cicche, mozziconi e altro.
Oggi, quindi, le saline si possono vedere solo dalla terrazza di accesso ma, nonostante la limitazione, non deludono le aspettative.

Il sale dei terrazzamenti luccica alla luce del sole e si possono vedere i lavoratori trasportare sacchi pieni da una parte all’altra della vallata.

Per via della loro bellezza, le saline attraggono sempre tantissimi turisti; code lunghissime di pullman e macchine si formano sempre lungo la strada, per cui è meglio abbandonare il proprio mezzo e raggiungerle a piedi.

Siamo poi arrivati all’ultima tappa del nostro tour nella valle sacra: Ollantaytambo.

Dopo un panino al volo, siamo subito entrati a vedere le famose rovine della città fortificata.
La nostra visita parte subito in salita, in quanto ci sono numerosi gradoni da affrontare, per poter arrivare alla parte alta della città, dove c’erano il tempio e le mura da difesa. Una volta arrivati in cima, inoltre, si può vedere anche, dall’altra parte della montagna, un’altra rovina; questa si suppone sia un granaio, dove venivano conservate le scorte di cibo.

Dalla parte centrale delle rovine partono anche dei sentieri, dove si possono ammirare le cosiddette piedras cansadas (pietre stanche), ossia blocchi di pietra abbandonati.

Noi, per via del poco tempo a disposizione, non siamo riusciti a goderci fino in fondo la visita a queste rovine; infatti, il tempo stringeva e dovevamo recarci alla stazione, per prendere il treno che ci avrebbe portato ad Aguas Calientes, la cittadina dalla quale partono i pullman per raggiungere Machu Picchu.

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